Pesca sostenibile: come scegliere i pesci giusti

26 marzo, 2022 ,

La maggior parte delle guide alimentari e dei nutrizionisti di tutto il mondo raccomandano di mangiare 2 porzioni di pesce a settimana, specialmente i pesci grassi, per il loro contenuto di omega 3. Ma sappiamo che la maggior parte delle specie marine commerciali sono eccessivamente sfruttate. Cosa possiamo fare quando andiamo in pescheria per incoraggiare una pesca sostenibile dal punto di vista ambientale?

Ecco 5 consigli per aiutarvi a scegliere il pesce in modo ecologico, promuovendo la pesca sostenibile.

1. Variare le specie di pesci

Sicuramente bisogna evitare le specie più a rischio, come il tonno rosso, gli squali e i grandi predatori. Poi bisogna cercare di variare le proprie scelte per evitare di esaurire le riserve della stessa specie. Pensate che nel Mediterraneo ci sono oltre 500 specie di pesce commestibili, ma solo una ventina sono quelle scelte abitualmente. La prossima volta, scegliete i pesci piccoli, che si riproducono in gran numero, crescono rapidamente, contengono meno contaminanti e sono spesso meno costosi. Tra questi troverete sardine, acciughe, sgombri o aringhe, che tra l’altro sono ricchi di preziosi grassi omega 3.

2. Verificare la modalità di pesca

Alcuni tipi di pesca sono più distruttivi di altri. In particolare, dovrebbero essere evitati il long-lining, che consiste nel raschiare i fondali distruggendo tutto ciò che incontra, e la pesca a strascico, che trascina enormi reti che raccolgono molte “catture accessorie”, ossia pesci indesiderati. In generale, dovremmo dare la preferenza al pesce pescato con la lenza da pescatori locali. Come possiamo capire il modo in cui vengono pescati? Basta domandarlo al nostro pescivendolo. In questo modo potete anche incoraggiarlo a orientarsi sempre di più verso il pesce proveniente dalla pesca sostenibile.

3. Favorire la pesca locale

I prodotti pescati con metodi artigianali, localmente, a “miglio zero” sono decisamente da preferire.

4. Fare attenzione al pesce d’allevamento

Si potrebbe pensare che selezionare prodotti di acquacoltura sia una buona idea, ma ancora una volta, tutto dipende dalle pratiche di allevamento. Per la maggior parte, in Europa l’acquacoltura è praticata in modo responsabile, ma occorre fare attenzione ai pesci allevati in paesi con pratiche di allevamento poco regolamentate. In genere questi pesci e frutti di mare sono offerti a prezzi molto bassi.

5. Controllare le certificazioni

Per facilitare la vostra scelta, cercate i loghi di certificazione MSC (Marine Stewardship Council) e ASC (Aquaculture Stewardship Council). Il primo si occupa di pesca sostenibile, mentre il secondo certifica i prodotti dell’acquacoltura. Questi loghi si trovano sul pesce fresco, congelato e in scatola.

Infine, spero che ora siate consapevoli che potete avere un impatto reale sulla salute degli oceani e sull’industria della pesca. Pensateci la prossima volta che siete dal vostro pescivendolo di fiducia.

Autori

Cinzia Cuneo
Italiana di nascita e canadese d'adozione, Cinzia ha deciso di coniugare le sue competenze professionali e la sua passione per la buona tavola sviluppando un servizio per aiutare i numerosi «aventi bisogno» a riprendere il controllo della loro alimentazione. Così è nata SOSCuisine. Ingegnere di formazione al Politecnico di Torino, Cinzia ha conseguito un Master's Degree in scienze applicate all'École Polytechnique de Montréal.

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