L’endometriosi è una complessa malattia cronica e infiammatoria che colpisce una donna su dieci. È caratterizzata da una crescita di tessuto simile all’endometrio (il rivestimento della cavità uterina) al di fuori dell’utero. Nonostante la sua diffusione, questa malattia è ancora poco conosciuta, e possono essere necessari da 7 a 10 anni per diagnosticarla.
I sintomi dell’endometriosi possono essere molto dolorosi, tanto da influenzare notevolmente la qualità della vita delle donne che ne sono affette. I sintomi variano da una paziente all’altra, ma non dipendono dallo stadio dell’endometriosi. Possono essere cronici, periodici o anche assenti nelle forme asintomatiche.
Quello che segue è un elenco dei sintomi più comuni associati all’endometriosi:
I trattamenti convenzionali comprendono farmaci per il dolore, terapia ormonale e, in alcuni casi, la chirurgia. Sempre più donne con endometriosi stanno provando strategie complementari alle cure mediche per gestire il loro disturbo, come l’osteopatia, l’agopuntura e il cambiamento delle abitudini alimentari. Questo articolo si focalizzerà in particolare su alcune strategie dietetiche che possono aiutare a controllare i sintomi associati all’endometriosi.
Gli acidi grassi trans e uno squilibrio nel rapporto tra grassi omega-6 e omega-3 possono determinare un aumento dell’infiammazione. Pertanto, limitare il consumo di alimenti ad alto contenuto di grassi trans che si trovano in prodotti a base di olio idrogenato o parzialmente idrogenato come patatine, ciambelle, prodotti da forno e cibi fritti commerciali è una strategia vincente per gestire l’endometriosi. D’altra parte, una revisione della letteratura ha dimostrato che gli acidi grassi omega 3 hanno un effetto positivo sulla dismenorrea e sulla durata del dolore. Gli alimenti ricchi di omega 3, soprattutto quelli di origine marina come il pesce azzurro, aiutano infatti a ridurre la produzione di prostaglandine, sostanze pro-infiammatorie, e quindi a ridurre il dolore legato all’infiammazione. È stato inoltre dimostrato che gli acidi grassi omega 3 riducono la proliferazione delle lesioni endometriosiche. La raccomandazione è di consumare 2-3 porzioni di pesci grassi a settimana.
L’endometriosi è associata allo stress ossidativo e a un aumento anormale delle forme reattive di ossidanti. Sulla base di questa ipotesi, una dieta ricca di antiossidanti contribuisce a ridurre l’infiammazione associata a questo stress ossidativo.
Gli antiossidanti che hanno dimostrato di avere un impatto positivo sull’endometriosi sono la vitamina C, la vitamina E, l’epigallocatechina gallato (EGCG) e il resveratrolo. Secondo uno studio prospettico, gli alimenti ricchi di vitamina C ed E sembrano ridurre il rischio di endometriosi. Fortunatamente, questi nutrienti sono ampiamente disponibili nella dieta. Gli alimenti ricchi di vitamina C includono agrumi, fragole, peperoni rossi, kiwi e broccoli. La vitamina E si trova principalmente nelle mandorle, negli oli vegetali e nei semi di girasole. È importante parlare con il proprio medico prima di decidere di assumere qualsiasi integratore.
L’EGCG, un antiossidante che si trova nel tè verde, ha dimostrato in studi umani e animali di aiutare a prevenire lo sviluppo di nuove lesioni endometriosiche. Incoraggiare il consumo di tè verde al ritmo di 2 o 3 tazze al giorno è un’altra strategia dietetica che può essere raccomandata per la gestione dell’endometriosi.
Infine, il resveratrolo è un fitoestrogeno che ha azioni antiproliferative e antinfiammatorie. È presente in diverse fonti alimentari come l’uva e le bacche. Il resveratrolo possiede un effetto antinfiammatorio significativo grazie al suo effetto inibitorio sulla sintesi delle prostaglandine. Secondo i risultati degli studi, questo antiossidante è un agente promettente contro l’endometriosi. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per stabilire dosi adeguate sotto forma di integratori.
Lascia un commento