Molto probabilmente originario dell’Iran, il melograno è stato probabilmente una delle prime piante da frutto ad essere addomesticata, insieme al fico, all’ulivo e alla vite. Numerose culture antiche – ebraiche, babilonesi, indiane – reputavano il particolarissimo frutto, la melagrana, un vero e proprio prodotto miracoloso, anche a causa dell’evidente tenacità e sopravvivenza della pianta alle ostilità.
Grazie alla buccia coriacea che avvolge i suoi frutti consentendone una lunga conservazione, e al loro succo dissetante, le melagrane erano un alimento di base per carovanieri e viaggiatori, che le portavano con loro durante le lunghe traversate del deserto.
Gli antichi romani, che conoscevano la pianta con il nome di “malum punicum“, cioè “mela di Cartagine”, la apprezzavano per le sue proprietà terapeutiche, oltre che per la bellezza delle sue bacche rosse. Il nome attuale deriva dal latino “malum granatum“, cioè “mela con semi”.
Al giorno d’oggi, questo alimento sta guadagnando un’ottima reputazione tra i buongustai, grazie al particolare gusto a metà tra l’aspro e lo zuccherato, e all’effetto dissetante. È anche molto apprezzato dai nutrizionisti per le sue proprietà antiossidanti.
Al momento dell’acquisto, scegliete dei frutti con la buccia scura, di un bel rosso intenso e che emettano un suono metallico quando vengono toccati.
Per liberare le bacche (arilli) dalle membrane non commestibili che le intrappolano, occorre tagliare l’estremità superiore della melagrana facendo attenzione a non tagliare le bacche in modo che il succo non fuoriesca. Si può quindi immergere il frutto in una ciotola piena d’acqua e separare le parti per rilasciare le bacche, che sono più pesanti dell’acqua e quindi affondano sul fondo, dalle membrane più leggere che invece galleggiano. Durante questa operazione fate molta attenzione al succo che macchia i vestiti (una volta si usava come inchiostro!).
Una volta estratti, gli arilli possono essere aggiunti a insalate e macedonie, a dessert e gelati. Si può anche comprare direttamente il liquido estratto dalla polpa, fresco o conservato, che prende il nome di succo di melograno.
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