Sempre più spesso si sente parlare del microbiota e del suo ruolo sulla nostra salute. Il microbiota, di fatto, è all’incirca la stessa cosa della flora intestinale, che conosciamo già abbastanza bene. Si tratta semplicemente di un nuovo termine usato per meglio descrivere l’insieme dei microorganismi che vivono nel nostro sistema digerente.
Numerosi fattori possono intervenire sulla salute della vostra flora intestinale, in particolare ciò che mangiate, ma anche il vostro livello di stress, gli antibiotici che assumete, le vostre abitudini quotidiane, ecc. Sappiamo che uno squilibrio della flora intestinale ha molteplici effetti negativi sulla salute in generale: basti pensare alle diarree solitamente associate all’assunzione di antibiotici! Il microbiota è tra l’altro responsabile della sintesi delle vitamine di cui abbiamo bisogno per vivere. Aiuta anche a rafforzare il nostro sistema immunitario e a proteggerci dalle infezioni.
Gli alimenti della famiglia degli agliacei sono dei prebiotici, ossia nutrono la flora intestinale. Ecco perché tante persone accusano dei disturbi dopo averne mangiato, è che si danno da fare là dentro!
Qualche esempio di agliacei: cipolla (gialla, rossa, bianca, verde, …), aglio, scalogno e porro.
Il topinambur è un alimento che vale tanto oro quanto pesa. Contiene una grande quantità di inulina, di cui sono golosi i buoni batteri del sistema digestivo. L’inulina fa parte della famiglia dei fruttani, che possono causare dei sintomi sgradevoli (gonfiori, gas intestinali, ecc.) nelle persone che ne sono sensibili, come ad esempio coloro che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile. Iniziate ad assumerlo in piccole quantità. Potrete in seguito aumentare le quantità a seconda del vostro grado di tolleranza.
I crauti, alcuni prodotti della soia, le verdure lattofermentate (cetrioli, barbabietole, ecc.), il kimchi, … ecco alcuni esempi di alimenti fermentati. La fermentazione viene svolta da dei microorganismi, alcuni simili a quelli che troviamo nel nostro sistema digerente. Anche se non tutti i microorganismi contenuti in questi prodotti giungono fino all’intestino, dato che vengono distrutti dagli acidi dello stomaco, favoriscono comunque una buona varietà del microbiota. E’ quindi vantaggioso integrarli nella nostra alimentazione.
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