La Fondazione ROMA, una delle principali autorità in gastroenterologia, ha riconosciuto la GDH come un valido approccio terapeutico per la SCI. Le linee guida ROMA sono ampiamente rispettate e utilizzate dai gastroenterologi di tutto il mondo per la diagnosi e la gestione dei disturbi gastrointestinali funzionali, tra cui la SCI. L’inclusione della GDH in queste linee guida sottolinea la sua credibilità e la crescente accettazione di questa terapia all’interno della comunità medica.
L’Associazione canadese di gastroenterologia (ACG) riconosce i benefici della GDH. Secondo le loro linee guida di pratica clinica, la GDH può ridurre significativamente i sintomi della sindrome del colon irritabile, quali dolore addominale, gonfiore e movimenti intestinali irregolari. Questa approvazione sottolinea l’importanza di prendere in considerazione la GDH, in particolare per i pazienti che non hanno trovato sollievo con i trattamenti tradizionali, come le modifiche alla dieta e i farmaci.
Anche in Italia diversi centri si avvalgono dell’ipnoterapia per aiutare i pazienti affetti da sindrome del colon irritabile a ritrovare il loro equilibrio perduto. Tra questi l’Ospedale Sant’Anna di Como, che dal 2015 ha dato il via nel proprio reparto di Gastroenterologia a una sperimentazione che prevede l’introduzione dell’ipnoterapia basata sul modello terapeutico di Milton Erickson. Questa iniziativa è nata grazie all’impegno del dottor Gian Marco Idèo, medico gastroenterologo e psicoterapeuta, che ha ideato il metodo ASH, ovvero Active Subject for Healing, “soggetto attivo per la guarigione” a sottolineare l’importanza della partecipazione attiva del paziente nel proprio percorso di cura.
Uno studio fondamentale del 2016 condotto dai ricercatori della Monash University ha confrontato la GDH con la dieta a basso contenuto di FODMAP. I risultati sono stati sorprendenti e molto rilevanti per tutti coloro che sono alla ricerca di alternative da adottare quando le modifiche alla dieta da sole non sono sufficienti. Lo studio ha concluso che la GDH era efficace quanto la dieta a basso contenuto di FODMAP nel ridurre i sintomi gastrointestinali. Inoltre, la GDH ha avuto un impatto più significativo sul miglioramento del benessere psicologico, un elemento essenziale nella gestione della SCI. Questo risultato evidenzia l’importanza di affrontare sia gli aspetti fisici che quelli psicologici di tale sindrome.
In qualità di dietista che ha convissuto con i sintomi delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) e della SCI per oltre 30 anni, trovo l’approccio della GDH particolarmente intrigante. Il mio percorso con la GDH è iniziato durante la pandemia di COVID-19, quando lavoravo virtualmente con pazienti affetti da SCI e MICI. Una delle mie pazienti, Lily, aveva diversi problemi gastrointestinali e una percezione negativa nei confronti del cibo e dei sintomi che provava. I cambiamenti dietetici tradizionali non erano praticabili nel suo caso, soprattutto a causa della sua ansia e delle sue abitudini alimentari disordinate. Dopo aver introdotto la GDH, abbiamo riscontrato miglioramenti significativi dei sintomi e del benessere generale nel giro di poche settimane. Questo caso ha evidenziato il potenziale della GDH nel fornire uno strumento psicologico ai pazienti che non hanno risposto bene ad altri trattamenti. Oggi sempre più persone affette da SCI utilizzano la GDH per ridurre e gestire i loro sintomi.
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